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mercoledì 7 gennaio 2009

Un Maestro di Natale




Come ricorderete ero andato prima di Natale a portare gli auguri ai miei amici. Mi resta da raccontarvi cosa accadde con l’ultimo…

A Natale tutti sono più buoni. Anche il Maestro non fa eccezione a questa regola. Così le volute del suo sigaro sembrano uscire dalla pipa di un bonario e saggio mago seduto nella sua capanna piuttosto che dalle consuete fauci di un iroso e infido drago nel suo antro.
«Le dodici notti sommano una serie di credenze provenienti dalle più diverse culture. Noi tendiamo a credere che la tradizione sia una sorta di mitologico cristallo, immutabile nel tempo. In realtà, finché essa è viva, viene continuamente rielaborata e modificata, a volte inconsciamente altre volte per un fine ben preciso. La novità di oggi, se ha successo, è la tradizione di domani. Si modifica continuamente come un cangiaforme, ma per accorgersene il nostro sguardo deve andare oltre il suo limitato orizzonte cronologico. Spesso infatti i cambiamenti sono così impercettibili da risultare quasi invisibili. Altre volte però sono così improvvisi da risultare irritanti per i severi custodi della forma. Se la novità prende piede, però, diventa tradizione! Molte cose che riteniamo “tradizionali” furono inventate di sana pianta da qualcuno, che faticò magari a farle digerire ai suoi contemporanei. Potremmo dire che “tradizione” è ciò che una generazione riceve dalla precedente, elabora e trasmette alla successiva. Se questa per qualche motivo la rifiuterà, essa morirà. Prima di esalare il suo ultimo respiro, però, qualcuno forse la trasformerà in un oggetto da museo, cristallizzandola. E dopo alcune generazioni, magari, qualcuno riterrà di sciogliere quel cristallo dando nuova vita alla tradizione. O così almeno crederà di aver fatto. Insomma, è tutto molto complicato. Del resto, come diceva il grande Oscar: la verità è raramente pura, e mai semplice…»
Quella citazione di Wilde in bocca al Maestro mi sorprende e mi confonde. L’ho sempre creduto un uomo dalle ferree convinzioni, invece scopro un personaggio capace di fare del dubbio un metodo. Come ci si sbaglia, a volte, sulle persone.
«Natale, Capodanno, l’Epifania, sono un crocevia di storie, leggende, credenze intrecciate con la religione, ma anche con l’economia, l’ideologia e la politica…»
« Sono allibito: non c’è dunque riparo all’invadenza della politica?»
«Qualcuno ti potrebbe anche rispondere che il privato è politico» sorride sornione il Maestro. «Comunque si possono fare vari esempi di quello che ti ho detto: potremmo parlare degli oscuri intrecci tra Babbo Natale e la Coca Cola; o delle due Befane, quella buona e quella cattiva, diventate una sola; del numero dei Magi e del perché divennero tre Re; della festa del Sol Invictus; di Odino dalla barba bianca che dispensa regali; o della concorrenza tra l’americano Babbo Natale e la Befana Fascista…»
Mentre parla fatico a prendere appunti. Sarà lo spumantino o il panettone che mi ha offerto poco prima. Sarà il fumo o l’atmosfera natalizia…
«Sarebbe un discorso lungo, ma» il Maestro alza l’indice della mano destra «ora devo pensare ai regali per i miei nipotini, quindi faremo bene a rimandare il tutto a dopo la Befana...»

7 commenti:

  1. che bella.....e fa pensare.....
    è vero, che cos'è la novità?
    un saluto affettuoso

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  2. Eh eh, grazie Bruno.
    Spero ti piaceranno anche le prossime "puntate" delle mie conversazioni col Maestro.

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  3. Bella, sì!
    A me non dispiacerebbe se il Maestro volesse parlare della Befana fascista, o dei Magi...
    Dei babbi natali verdi o rossi, primigeni o fordizzati, no... Già sentito mille volte...

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  4. Che le befane in origine erano due mi mancava... Post interessate come sempre

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  5. Siete due fan della Befana, vedo...
    ;)

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  6. Bellissima, sì, sì.

    Grazie mille per i commenti, CIAO!!! :-D

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  7. Woow, quanti spunti interessanti!! E' vero che la leggenda delle due befane è particolarmente affascinante, spero che approfondirai l'argomento!

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