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sabato 22 novembre 2008

La pupa e il motore




Stavo salendo sulla mia nuova Porsche, fuori dal solito bar di Arona, quando la vidi. Una pupa di quelle che ti lasciano a bocca aperta. Carrozzeria da urlo, accessoriata al punto giusto, sguardo smarrito.
«Puoi darmi un passaggio?» mi chiede «Dovrei tornare a casa…»
«Ti porto anche in Paradiso, se vuoi!» le rispondo.
La faccio salire, aprendole la portiera. Un po’ di cavalleria non guasta per creare la giusta atmosfera. Le chiedo dove abita.
«A Bolzano» mi risponde con un filo di voce.
Sfodero uno dei miei sorrisi scioglicuore, ingrano la marcia e parto sgommando.
Mentre i fari squarciano le tenebre davanti a noi, inizio ad accordare le distanze tra di noi. Il motore è la musica che fa da sottofondo al canto delle mie parole, che la carezzano gentilmente, tessendo attorno all’uccellino una rete da cui non potrà fuggire. La vedo giocherellare con una ciocca di capelli, segno inequivocabile che le mie parole stanno centrando il bersaglio.
Stiamo uscendo da Invorio quando parla nuovamente.
«Voi uomini avete parole dolci, ma i vostri gesti, poi, ci feriscono…»
Rimango un po’ sorpreso da quelle parole, ma non mi scoraggio. Se fosse mia abitudine fermarmi alle prime difficoltà non avrei il carniere pieno di prede.
Mentre infilo le curve lungo la palude assesto i colpi definitivi, dicendo quelle parole a cui nessuna donna potrà mai resistere. Quando imbocco la salita, dopo il ponte sull’Agogna, sono certo di averla in pugno.
«Fermati qui» mi dice, infatti, poco dopo l’ultima curva.
«Davanti al cimitero?» domando ironico.
«Sono arrivata. Non vuoi scendere da me?»
In quel momento sento un brivido gelato. Mi volto verso di lei, ma non vedo nessuno.
Il giorno successivo ho dovuto far cambiare il sedile della macchina…


La Pillola di mistero di questa sera è un omaggio ad una famosa leggenda metropolitana e al paese fantasma di Ingravo, che sorgeva dove ora si trova il cimitero di Bolzano Novarese.

4 commenti:

  1. Non è certo la temperatura rigida che ci circola intorno negli ultimi giorni a provocare brividi, sì forti come quelli dei tuoi racconti...Grande Alfa! Grande penna (o tastiera che dir si voglia nell'era moderna!)
    Le nostre strade si stanno sfiorando grazie quelli di Siamoinonda e mi fa un sacco piacere!
    Perry Zona

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  2. Complimenti ottima variante della solita leggenda metropolitana dell'autostoppista fantasma, raccontata però in maniera davvero superba!

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  3. E' vero, è il modo in cui racconti che rende le tue storie molto più interessanti di una semplice leggenda metropolitna. Bravo!!

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  4. Vi ringrazio. In effetti la sfida era quella di confrontarsi con una leggenda metropolitana e ri-raccontarla ambientandola dalle mie parti.

    PS ci tengo a precisare che l'Io narrante della storia è un personaggio di cui torneremo a parlare, non certo il vostro Alfa.

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