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mercoledì 3 agosto 2016

La casa dei venti


Se andate a Boca non in cerca di miracoli, ma di misteri il consiglio che posso darvi è di lasciare la macchina nel posteggio davanti al santuario e proseguire a piedi sulla strada asfaltata, che si insinua tra le colline coltivate a vite. 
Detto per inciso, il vino che nasce a Boca è particolare per via dei terreni, molto diversi da quelli delle altre zone del novarese, che hanno la loro origine geologica in un gigantesco vulcano estinto. Le radici ne traggono sostanze nutritive particolari e gli estimatori del vino ringraziano per la qualità del medesimo.
Ma se non vi fate attrarre dall'osteria, dove gli anziani giovanotti del paese si accalorano giocando a carte, e iniziate a percorrere la strada che lascia il Santuario, dopo poco vi imbatterete in un edificio che vi farà strabuzzare gli occhi.
Una strana torre vi si parerà davanti, difficile sulle prime da decifrare. Un po' alla volta riuscirete a individuarne le stanze ottagonali sovrapposte che s'intersecano con le due torrette sempre a otto lati. Diverse porte finestre in stile neogotico sembrerebbero voler invitare l'aria ad entrare nella Casa dei Venti, se non fosse per quelle persiane, alcune delle quali chiuse da moltissimi anni.
Un mistero aleggia attorno a quella costruzione. Si dice che l'Antonelli, nei suoi soggiorni a Boca legati al cantiere del Santuario, vi si recasse. Ma soprattuto che vi abitasse una misteriosa signora, che usciva raramente accompagnata da un'anziana domestica, sempre vestita di nero e sempre velata.
Secondo alcuni la signora sarebbe stata una sorella minore dell'Antonelli, vedova di uno sfortunato ingegnere, che prima di morire le avrebbe trasmesso il morbo da cui era affetto: il licantropismo emofilo!
Un licantropo dunque? O un vampiro? Niente di particolarmente truculento in realtà perché in paese sembra non sia successo mai nulla di strano. Né ululati nella notte, né sparizioni, o efferati omicidi e nemmeno misteriose morti per anemia.
Solo qualche pettegolezzo attorno a quella misteriosa signora velata, presto soffocato dalla noia di una vita tranquilla e riservatissima.
Ma che malattia è, realmente, il "licantropismo emofilo"? Una malattia che porta alla repulsione per la luce che forse l'Antonelli sperava di guarire con la vicinanza al santuario?
O piuttosto una di quelle malattie immaginarie dietro cui si nascondono altre più concrete ma vergognose affezioni?
Probabilmente non lo sapremo mai. Del resto non è nemmeno chiaro se la Casa dei Venti sia stata costruita dall'Antonelli, come pare probabile, o da altri. Ma da chi in questo caso?
Del resto il nome dell'Antonelli è legato a costruzioni piene di significati esoterici, come sembra a prima vista la torretta di Boca.
Ma prima di tornare a parlare dell'architetto e delle sue misteriose costruzioni occorrerà finire la storia del Santuario.

Ne parleremo presto...