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mercoledì 29 ottobre 2014

Biancodrago


Dopo il drago nell'Acqua e quello nella Terra ecco a voi un bianco drago nell'Aria, sospeso sopra il Mottarone.
Si attendono altre segnalazioni...

domenica 26 ottobre 2014

La guerriera vergine


Iniziasti ad udire le voci quando avevi tredici anni. A sedici rifiutasti lo sposo che i genitori avevano scelto per te. Lui non la prese bene e ti citò in giudizio. Tu vincesti la causa. Non ti bastava: fuggisti da casa per seguire la tua missione.
Indossavi vesti maschili per attraversare l’immenso campo di battaglia che era a quei tempi il tuo paese. Raggiungesti la meta, ma ti risero in faccia e ti cacciarono. Ritornasti, superando gli esami dei teologi. Incontrasti quel principe deposto e senza corona cui volevi restituire il regno. Nel nome di un’idea radunasti un’armata, guidandola alla vittoria. 
Colomba in un mondo di falchi non vedevi gli interessi dei comandanti, né gli intrighi della corte che ti circondavano. Vedevi però gli orrori della guerra e insegnasti ai tuoi uomini a rispettare i prigionieri, a non saccheggiare le terre e le città liberate, a preferire una vittoria senza stragi ad una affogata nel sangue.
Un’illuminata, un’inviata del cielo, una santa per quanti ti seguirono e combatterono sotto le tue insegne. Una pazza, una strega, un’eretica per coloro che ti processarono e ti arsero sul rogo a diciannove anni.
Chi eri, realmente, Giovanna d’Arco?

Racconto scritto per A6 Fanzine n. 17 (download), dedicato alle donne che hanno lasciato traccia nella storia. Un omaggio a tutte le donne che nel mondo hanno lottato per conquistare i loro diritti, hanno coltivato le proprie passioni, hanno reso la figura della donna protagonista della propria vita e del mondo che le circonda.

mercoledì 22 ottobre 2014

Draghi di montagna



Il bello di avere amici appassionati di draghi è che li scovano un po’ ovunque. Così dopo la segnalazione della testa di drago sul fondo del lago, ecco quella di un esemplare di montagna, sul Mottarone. La foto è di Giorgio Rava.

domenica 19 ottobre 2014

Tu e io per sempre in Paradiso


La musica che esce dall’Ipod – una cuffia per uno – è quella giusta. Fuori c’è il mondo, dentro la macchina – ferma sotto la luna che splende – solo il nostro amore, dolce e sorprendente come una scatola di cioccolatini.
La tua presenza accanto a me è un’emozione che mi accarezza il cuore. Il tuo profumo una carezza sulla mia pelle. Il sapore dei tuoi baci è un ricordo che scende leggero nel cuore ad abbracciare la mia anima. Ora capisco il senso di quella frase che avevo letto su Facebook: anche dentro di me c'è un fuoco che non ti perde di vista un attimo.
Tutto è così bello che ho paura. Paura di svegliarmi e scoprire che tutto questo è solo un sogno. All’inizio – pensa che idiota – avevo paura di innamorarmi, paura di soffrire. Pensavo sarebbe stata la solita storia di sesso. Puro divertimento. Come tutte le altre volte, come sempre. Un po’ di compagnia, un po’ di ginnastica insieme e via, prima che la storia diventi troppo seria. 
Adesso, con te accanto, mi sento in Paradiso per sempre e mi sorprendo sempre più spesso a chiudere gli occhi per immaginare il futuro per noi. Sono le tue parole a mostrarmelo.
«Senti, ci ho pensato» mi dici «con te mi annoio. Meglio se ci lasciamo.»


L’Errante ha scritto questo racconto per il n. 16 di A6 Fanzine (download) pubblicato nell’aprile 2010. Dedicato a quegli amori che ti lasciano appena il tempo di chiudere gli occhi per immaginare il futuro. Ne avete incontrati?

mercoledì 15 ottobre 2014

Piccoli draghi crescono, parte seconda



Ricordate quando parlammo della misteriosa fionda che si trova a Pettenasco, sulla sponda orientale del lago d’Orta? Molti risero quando si parlò di un mezzo per disseminare uova di drago nell’acqua.  


Sennonché guardate cosa hanno trovato i sub sul fondale antistante...





Ringrazio Sergio Duella per la segnalazione. 

domenica 12 ottobre 2014

Ho sposato un cartoon

Si dice che tutti gli uomini siano uguali e che ogni donna sia unica. Posso confermarlo, dal momento che mia moglie è decisamente straordinaria. Anni fa senza saperlo sposai infatti un cartone animato. 


Ogni volta che prova un’emozione, questa le si disegna sul volto. Se è sorpresa, un grande punto interrogativo le compare sopra la testa. Quando piange la bocca diviene un cerchio perfetto e le lacrime sprizzano dagli occhi come da due fontanelle. 

Mia moglie non interpreta, però, un unico personaggio, ma li interpreta tutti, secondo le circostanze. Fa i mestieri cantando come Biancaneve e dorme come Aurora nel bosco. Al mare nuota come Ariel e come Heidi corre in montagna. Danza come Cenerentola, ma come il Coniglio Bianco è sempre in ritardo. 

Come potete immaginare le mie giornate sono quanto mai varie e mai noiose. Così ceno con Ratatouille e mi trovo in auto con Mr. Magoo; vado a letto con Jessica Rabbit e mi risveglio con Woody Woodpecker che saltella sul letto cantando: “È ora di alzarsi! è ora di alzarsi! Heh-heh-heh-HEH, heh-heh-heh HEH,heh-heh-heh-HEH, eheheheheh!”

Cosa ci volete fare? La vita è un film. Il mio amore è un film di animazione. 

That's all folks!



Il racconto è stato scritto dall'Errante per il n. 15 di A6 Fanzine (download), dedicato al cinema d’animazione. Preciso che ogni riferimento a Malikà è puramente casuale.

mercoledì 8 ottobre 2014

La storia di una terra antica in un nuovo blog


Da qualche giorno è attivo il nuovo blog della Famiglia Alzese http://famiglialzese.blogspot.it

Questa associazione trae origine ed è diretta discendente di un'istituzione più che centenaria. Nel 1901 con il contributo di tutti i capofamiglia della comunità alzese (da qui il nome La famiglia Alzese) venne costruito un edificio a lungo utilizzato come scuola. Restaurato e reso accessibile, dal 1991 ha cominciato a organizzare manifestazioni di carattere culturale tra mostre d`arte, pubblicazioni, concorsi di presepi, mercatini di hobbistica, ecc. Trasformandosi infine in associazione culturale.

Il blog raccoglie i frammenti di memoria della comunità di Alzo, Pella e frazioni. Una storia molto antica, che ha la sua prima testimonianza in un masso altare con coppelle, vasche e canalette che sorge poco lontano, continua in epoca romana e si sviluppa nel medioevo con la chiesa di San Filiberto, primo edificio di culto costruito sulla sponda occidentale del lago poco dopo il Mille.

domenica 5 ottobre 2014

La prima volta

Ricordo distintamente la prima volta, benché sia passato davvero molto tempo. 
A dire il vero la prima volta ci fu poco spazio per il piacere. Mi lasciai trascinare, infatti, dall’istinto, dalla brama e dal bisogno. Non avevo né esperienza (come avrei potuto averne del resto?) né tecnica. In seguito fu l’esercizio a farmi acquisire l’una e l’altra. 
Fu violenta, la prima volta, e provocò dolore, ne sono certo. In seguito imparai ad affondare nella tenera carne dosando al punto giusto la mia forza. 
Fu troppo breve la prima volta, perché ancora non avevo compreso che lo scopo non era saziare la mia voglia. Col tempo imparai invece a prolungare il piacere, fino ad assurgere alle più alte vette di assoluto delirio ed estasi. 
In ogni caso ricordo tutto di quella prima volta: le stelle scintillanti sopra di noi… l’erba fresca dell’umidità della notte… l’espressione dei suoi occhi… il profumo della sua pelle… i suoi gemiti… il suo dolce sapore… è vero, ciò che dicono: la prima volta non si scorda mai! Persino se, come me, ha sulle spalle novanta secoli un vampiro non dimenticherò mai il primo morso!


Rosso è il colore della passione, del fuoco, dei sentimenti, dei ricordi più forti che impressi restano nella nostra memoria. Rosso è anche il colore di A6 Fanzine n. 14 (download) dedicato al tema de "La Prima Volta".

C'è una prima volta per tutto e per tutti. Anche per un vampiro, come quello che parla in questo racconto dell'Errante.

mercoledì 1 ottobre 2014

I crimini di Fantarona


 Sabato scorso, come previsto, mi recai alla Biblioteca di Arona per il segreto incontro sui misteri. 


Conoscendo lo gnomo che mi aveva invitato ero naturalmente preparato al peggio, quindi non mi sorpresi affatto di trovare la porta della biblioteca completamente sbarrata. 


Feci invece ricorso all’unico strumento che potevo utilizzare: un richiamo per gnomi che tempo addietro mi regalò una Maga amica mia. Pochi secondi e il telefono squillò. 
Una voce dall’altra parte mi diede rapide indicazioni su dove recarmi. Da un’altra parte della città, ovviamente, ma giunto a quel punto non mi sarei fatto scoraggiare da nulla. Così di gran passo raggiunsi il luogo dell’appuntamento. Non fu il Bianconiglio ad aprirmi la porta, anche se qualcosa di bianco lo incontrai ugualmente.


La ragazza dai capelli bianchi mi spiegò brevemente cosa avrei dovuto fare. Tutto semplice; troppo semplice per non insospettirmi. Tanto più che una maschera inquietante (vedi foto iniziale) era stata lasciata, in modo apparentemente casuale, accanto all’ingresso. Era ovvio a quel punto che le informazioni che mi erano state date erano una piccola parte rispetto a quelle che mi erano state nascoste. 



Ma andiamo con ordine. Il locale sotterraneo in cui scesi era popolato da una trentina di persone. Immediatamente ne riconobbi alcune; altre mi furono presentate; la maggior parte fui in grado di identificarla solo in seguito; mentre alcune rimangono per me un mistero.
Per risparmiarvi il tortuoso sentiero delle mie indagini, vi dirò che erano presenti: professori universitari più o meno autorevoli; indagatori di misteri; fumettisti variamente esplosivi; abili fotografi e giovani musicisti; il creatore e la giovane attrice di una famosa sit com locale; scrittori e scrittrici; bardi; appassionati di leggende; parenti e amici del mio anfitrione.

Perché la prima sorprendente scoperta fu che l’evento era in realtà la festa di compleanno di un noto mecenate e collezionista d’arte italiano, da sempre interessato ai culti antichi. Insomma, i maharaja si sposano e chiamano Shakira a cantare, il Nostro illustre ospite voleva una conferenza privata che aveva come relatori Livio Gambarini e Alfa dei Misteri.


Ad ogni modo, la festa coincideva con il convegno annuale della Miskatonic University, organizzato quest’anno sul Lago Maggiore proprio dal professor Gambarini. Era però presente, con un inspiegabile gemellaggio, anche la fantomatica università Sarcavolensis, il cui nome mi sembrò sospetto fin dal primo istante...

Al mio ingresso gli studiosi delle due università si stavano animatamente accapigliando, tra due ali di giornalisti inclini allo scetticismo, su una serie di reperti di dubbia autenticità. Diciamo pure, senza timore di offendere nessuno, delle gran patacche.

La discussione venne però interrotta da un grido stridulo come quello di una bansheeseguito dal pianto disperato della ragazza dai capelli bianchi. Sosteneva che la segretaria di uno dei docenti presenti fosse scomparsa. E che al suo posto fossero apparse tracce insanguinate.

Ci fu un po’ di agitazione in sala, ma alla fine il Nostro anfitrione riuscì a riportare la calma. L’incidente, se di incidente realmente si trattava e non di suggestione, non doveva né poteva alterare il programma della festa. Inoltre, sosteneva, è un fenomeno ben noto quello della sparizione delle segretarie, soprattutto quando sarebbe necessaria la loro presenza. Così la conferenza ebbe inizio.

Poiché ero stato invitato a parlare di draghi, mi misi a sbandierare un po’ di immagini e a raccontare l’origine di alcune leggende, alternandomi in tandem con Livio Gambarini, partendo dai draghi e finendo a parlare di fisiche, libri del comando, streghe, Incubi e folletti.

A quel punto alcuni giornalisti di quella razza vile e dannata della stampa pregiudizialmente critica, tentarono di mettere in discussione alcune delle mie affermazioni. Cascarono male, però, poiché il 99% delle cose dette era pura verità. Non dico il 100% solo perché nutro alcuni dubbi anch’io sull’autenticità di certi scritti attribuiti all’illustre Ludovico Maria Sinistrari d’Ameno, ma questa è un’altra storia

La cosa più buffa fu quando una giornalista mi chiese ironicamente se avessi per caso un folletto che veniva a pulirmi la casa. Ora, come ben sanno i lettori di questo blog, Alfa dei Misteri ha sposato una folletta. Ma non dico altro perché Malikà è molto suscettibile sull’argomento “equa distribuzione dei lavori domestici” e non vorrei riaprire il file...

Ad ogni modo, riportata la calma, venne servito il dolce. Dopo un bicchiere di un rosso che teoricamente doveva essere analcolico ma sul cui contenuto non voglio pronunciarmi, i miei ricordi si fanno però estremamente confusi, come frammenti di un sogno.

Ricordo per certo che il Mecenate cadde a terra morto stecchito. Veleno, disse subito il dottore. Sono però (quasi) certo di aver chiacchierato col defunto dopo che il decesso era stato constatato. E di aver pure inutilmente  tentato di convincere uno dei presenti che il fantasma lì accanto a noi era vivo e vegeto.

Poi le cose degenerarono. Si trovarono le porte d’uscita sbarrate e, mentre una tempesta solare impediva ogni comunicazione con l’esterno, fecero la loro apparizione, in ordine sparso: bombe col timer; un folle ghoul dinamitardo sbranatore di segretarie; improbabili dottori; misteriosi fumetti maledetti; contratti falsi come una moneta da tre euro; sedute spiritiche; veleni perniciosi e confessioni mancate. 

Ecco, tutto questo e probabilmente ancora di più successe ai margini di Fantarona. Almeno credo, perché non saprei dirvi con certezza se quello a cui ho assistito sia stato realtà, un sogno o un'apericena con delitto in cui eravamo diventati tutti personaggi di un’unica diabolica mente. Celata, ovviamente, sotto una cascata di capelli bianchi...