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lunedì 31 dicembre 2012

Auguri!


L'alba di un nuovo giorno sta per sorgere. 
Un nuovo anno sta per iniziare.
I profeti di sciagura, sedicenti interpreti dei Maya, si sono dissolti come vampiri all'alba del 22 dicembre.

Non sono notizie da prima pagina (anche se molti  telegiornali con esse riempiranno l'edizione di oggi e quella di domani), sono d'accordo con voi.

Ma voglio augurarvi lo stesso un buon 2013.

giovedì 20 dicembre 2012

Il giorno prima della fine del mondo



Ricordo che anni fa ci raccontavano di come gli uomini attorno all’anno Mille fossero stati presi dall’oscuro timore di una imminente fine del mondo. Ne parlavano con un sorriso di compatimento per gente che viveva nei “secoli bui” dominati dall’ignoranza e la superstizione.

Eravamo però negli anni Settanta e in televisione furoreggiavano telefilm come “Spazio 1999” e si pensava che nel Duemila l’umanità avrebbe avuto a disposizione impensabili strumenti tecnologici, avrebbe dialogato con computer intelligenti e sarebbe partita per colonizzare lo spazio.

Le cose sono andate un po’ diversamente, come sappiamo. Abbiamo internet e la connessione globale, ma poche donne portano i capelli viola. Nessuna, che io sappia, le aderentissime divise di maglia metallica delle bellissime ragazze che costituivano il reparto scelto di stanza permanente su Base Luna. A dire il vero non ho mai capito per quale motivo occorresse superare un concorso di bellezza per far parte di questo corpo speciale di stanza sul nostro satellite, ma all’epoca ero troppo giovane per interessarmi di queste cose ed ero molto più affascinato dagli UFO che sbucavano ruotando dallo spazio profondo per conquistare la Terra, in un altro telefilm di successo. Ma non divaghiamo.

Non erano anni facili i Settanta, c’è da dire. Tra la crisi economica e il terrorismo che insanguinava le strade e le piazze c’era poco da stare allegri. Oltretutto ci trovavamo in mezzo a due superpotenze che si guardavano in cagnesco con il dito pronto a schiacciare il pulsante dell’Apocalisse Atomica. Eppure, salvo qualche setta di mattoidi, nessuno parlava di fine del mondo. 

Superato il giro di boa dell’anno Duemila, coi suoi timori millenaristici, sono arrivati i Maya, o quanto meno la loro interpretazione apocrifa. Domani, 21 dicembre 2012 finirà il mondo. Anzi no, ha corretto qualcuno, la data è sbagliata e forse va spostata alla primavera del 2013. Anzi no, non si tratta di fine del mondo ma dell’inizio di una nuova era di maggiore consapevolezza ha precisato qualcun altro, forse temendo di essere smentito dagli eventi come è successo ai tanti profeti di sventura che nei secoli hanno predicato l’imminente fine del mondo.

Ovviamente non so cosa accadrà domani, perché nessuno conosce il futuro. Certamente da alcuni anni, dal 2001 almeno (o forse in quell’anno ce ne siamo drammaticamente resi conto), stiamo assistendo se non alla fine del mondo alla fine di un mondo, il nostro. La società occidentale è in piena decadenza, economica e spirituale. Le energie che l’hanno sostenuta e fatta crescere sembrano averla abbandonata ed essere migrate in altri continenti.

La fine di una storia è però sempre l’inizio di un’altra. I Maya parlavano di cicli storici che si rinnovavano. Al di là del sistema di calcolo adottato, su cui si potrebbe discutere a lungo, in quello avevano ragione. Cosa accadrà da domani lo sapremo solo vivendo, per citare una famosa canzone. Molto, in ogni caso, dipenderà da noi e dalla nostra volontà di rendere il mondo un posto migliore in cui abitare.  



venerdì 7 dicembre 2012

Come una maledizione



«Si trova là, nel lago!» 
La donna indica un punto imprecisato tra la riva e l’isola di San Giulio. L’acqua è immobile, come è frequente nelle fredde mattine invernali, ma io so che sotto la superficie a specchio del lago d’Orta si muove un mondo che ben pochi conoscono. Pesci in gran numero, di varie specie, forme e dimensioni, compresi alcuni alieni che da qualche tempo vi si sono insediati, colonizzando il nuovo mondo grazie ai loro esoscheletri robusti come corazze e ad un set di armi da far invidia a Predator.
Non ci sono solo animali là sotto però. Mi hanno parlato di fondali che improvvisamente si muovono, lasciando scoperti larghi tratti di roccia in cui appaiono incongrui fori. Come se qualcuno si fosse messo a bucare la roccia, ma a profondità incompatibili con tutto quello che sappiamo della storia del lago. Mi hanno mostrato le foto di rocce che sembrano rozzi idoli scolpiti, ma anche questo è ovviamente impossibile. E mi hanno raccontato questa storia, che ho voluto verificare di persona.
«La pietra è là davanti» ripete la donna. «E c’è una scritta su di essa.»
Mi chiedo chi possa aver avuto l’idea di incidere una scritta immergendosi a vari metri di profondità. O ci fu un tempo in cui il lago era sensibilmente più basso di oggi? O forse qualcuno l’ha gettata in acqua?
«Quando mi vedrete, piangerete».
Questo è ciò che sta scritto in quella rozza lapide forse neppure sbozzata. Cosa significhi nessuno lo sa. Non è dato nemmeno sapere in che lingua sia incisa: italiano, latino, celtico o forse etrusco? E se così fosse non si comprende come la donna, che non è un archeologa, potrebbe averla decifrata. 
Del resto i sub che l’hanno cercata non hanno trovato nulla a parte un altro strano masso pieno di chiodi, dicono.
Ma si sa, questo è il lago dei misteri. E conserva molto bene i suoi tanti segreti.